martedì 14 novembre 2017

ONICE NERA

Chakra: Il suo colore nero ci fa subito collocare questa pietra tra quelle che lavorano sul primo chakra, ovvero il chakra del radicamento, dei nostri istinti primordiali e delle emozioni ancestrali.
Il modo in cui l’Onice risuona con il primo chakra, fa sì che questa pietra aiuti a riportare in equilibrio una specifica forma di paura. Questa emozione infatti di solito porta a due reazioni: la paralisi o la fuga. L’Onice lavora sull’aspetto paralizzante della paura, su quelle forme di incertezza e indecisione che nascono dalla paura di muoversi in una direzione, di scegliere.
Prendendo in considerazione la Medicina Tradizionale Cinese, l’emozione della paura corrisponde al movimento Acqua (colore nero), al quale sono collegati anche le ossa e l’udito. L’Onice infatti aiuta l’apparato scheletrico rinforzandolo e agevolando la saldatura di eventuali fratture, e inoltre agisce sull'orecchio esterno e interno, migliorando l’udito ma anche metaforicamente mettendoci in contatto con noi stessi, permettendoci di ascoltarci e di percepire la nostra volontà profonda.
In questo modo l’Onice lavora sulla paura paralizzante e la trasforma: si prende coscienza di sé stessi e della propria volontà e si acquisisce il coraggio di operare le proprie scelte. Imparando a conoscerci, accettandoci ed amandoci nella nostra interezza ed aumentando quindi la nostra autostima. La pietra permette di affermare sé stessi e le proprie scelte senza lasciarsi influenzare dall'esterno, rafforzando l’identità. Questo tipo di azione è rispecchiata anche dall'azione sul corpo, infatti l’Onice aiuta a rinforzare il sistema immunitario, vale a dire le difese della persona da agenti esterni.
Conoscere noi stessi però significa anche entrare in contatto con le nostre ombre, con i lati oscuri della nostra personalità, che spesso rifiutiamo e che magari ci piacciono poco. L’Onice ci permette quindi non solo di conoscerci, ma anche di integrare la nostra parte oscura con quella in luce, nell'equilibrio di yin e yang secondo il quale la luce e l’ombra non esistono l’una senza l’altra. È bene ricordare infatti che questa pietra di colore nero presenta delle striature bianche, pertanto nella sua stessa struttura è evidente questa coesistenza e integrazione.
È bene ricordarsi che anche se l’Onice è una pietra che tende ad agire lentamente e quindi ha bisogno di un po’ di tempo per dare dei risultati evidenti, bisogna evitare di eccedere nell’uso. Come in tutto infatti, gli eccessi portano alla trasformazione degli aspetti positivi in negativi: ad esempio portando un eccesso di autostima a diventare egoismo, o un eccesso di coraggio a diventare imprudenza. In alcune tradizioni l’Onice è chiamata anche la pietra degli egoisti, probabilmente per questo motivo.
Inoltre, poiché l’Onice agisce sui flussi di energia del nostro corpo, è bene non circondarsi di una quantità eccessiva di questo minerale.
Anima: l’onice facilita il radicamento
Subconscio: accresce l’autoconsapevolezza ed il senso di responsabilità; stimola a non farsi influenzare
Sfera mentale: favorisce l’obiettività, il controllo ed incentiva il pensiero logico-analitico; rende realistici e pragmatici
Sfera emotiva: aumenta la sensazione di essere in grado di affrontare i propri impegni senza fatica o sforzo
Corpo: l’onice migliora l’udito e combatte le infiammazioni dell’orecchio interno; stimola la funzionalità dei nervi; rafforza il sistema immunitario
Elisir: effetto blando; tutti i metodi di preparazione sono applicabili
Pulizia e Ricarica: immersione in acqua fredda salata (qualche ora); in alternativa, interventi Reiki o con fiamma viola o riposo su una famiglia di ametista o di cristallo di rocca; bagni di sole (no luce diretta) e di luna ne rigenerano la vitalità. Quando l’onice avrà ceduto tutto il potenziale energetico di cui dispone diverrà fragile e si romperà; a quel punto è opportuno riconsegnarlo alla natura, liberandolo in mare o in un corso d’acqua

Utilizzo: portarlo con sé (in tasca o in un sacchetto in fibra naturale appeso al collo); indossarlo come pietra montata in collane, bracciali o ciondoli; dormirci, inserendolo nella federa del cuscino; ottimo durante momenti di meditazione e trattamenti reiki; si può farlo aderire con un cerotto alla pelle in corrispondenza del 1° chakra (la varietà nera); minerale importante nei trattamenti di cristalloterapia

per tornare alla scheda riassuntiva del primo chakra, qui

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